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sul marciapiede

Racconto:    SUL MARCIAPIEDE

Avevo appena finito di cenare quando sulla porta d’ingresso appare un mio amico amante, Mario; erano quasi 2 mesi che non lo vedevo e perciò la sua presenza mi ha fatta emozionare. L’ho salutato con molto distacco per paura che potesse avere una reazione nei miei confronti, ma stranamente era di buon umore. Mi ha abbracciata palpandomi il culo dicendomi che stava diventando ancora più duro, poi si è fatto serio e mi ha detto “ ho parlato con Alvaro,un suo amico che aveva portato una volta da me mi ha detto che non aveva mai visto niente di simile; ti sei impegnata tantissimo vero?” allora io,mentre gli accarezzavo una mano ho risposto “l’ho fatto solo per te, per farti fare bella figura, sei contento? Adesso finalmente me lo darai un pochino? Ho tanta voglia di te”. E lui “l’hai fatto per me? No cara , lo hai fatto perché sei una vacca . Ero nel panico, lo stavo perdendo definitivamente, poi per fortuna ha cambiato tono e mi ha detto “ comunque sei bravissima, la migliore e per questo rimani la mia puttana, può darsi che un giorno te lo metto nel culo, adesso accontentati di questo” e così, mettendomi entrambi le sue grandi mani sulle mie spalle mi spinta verso il basso. Avevo il viso all’altezza della sua patta e non mi sembrava vero, mi sarebbe certamente piaciuto di più se mi avesse randellato il culo, ma mi accontentavo di prenderglielo in bocca. Lentamente ho slacciato la cintura dei pantaloni, poi ad uno ad uno ho sbottonato i bottoni e gli ho calato i calzoni fino i terra lasciandolo in slip. Poi anche gli slip sono caduti in terra liberando quel magnifico esemplare di uccello; era ancora moscio, completamente scappellato e leggermente curvato a destra. Mentre con una mano gli accarezzavo gli addominali, con l’altra l’ho preso e me lo sono strisciato in faccia, avvicina dolo al naso per assorbire tutto il suo inebriante odore. La mia mano ha iniziato a muoversi e intanto ho preso una palla in bocca e la succhiavo. Lo sentivo indurirsi e poiché volevo sentirlo crescere nella mia bocca, la sua bella cappella violacea è finita tra le mie labbra. La succhiavo con gusto mentre la mia mano si muoveva su e giù fino a quando le sue dimensioni sono diventate quelle che prediligo. Me lo ricordavo un po’ più piccolo e questo mi faceva arrapare ancor di più, svettava lì davanti a me bello e irresistibile. Non so per quanti minuti ho leccato la cappella, prima solo la punta e poi tutt’intorno, ma ad un certo punto lui mi ha afferrata per i capelli e lo messo tutto fino in gola.
Ha cominciato così a scoparmi in bocca,ogni tanto senza controllarsi fino a toccare le tonsille, facendomi tossire. Intanto avevo infilato una mano nel mio pantacollant e con due dita mi sfregavo il buchetto. Poi ho capito che stava per venire perché cominciava ad ansimare e mio sono preparata a ricevere il mio premio di sborra:gli schizzi sono arrivati con potenza sul mio viso. Intanto le mie dita che prima sfregavano il buco erano entrate dentro, immaginando che al loro posto ci fosse quel bel cazzo. . Mi ha fatta rialzare ed accarezzandomi i capelli mi ha detto “sei eccezionale, e sei farai sempre quello che ti dico ti inculerò così forte fino a farti piangere” ed io sorridendo “ non vedo l’ora di piangere”. Anche lui si è lasciato scappare un sorriso poi mi ha detto che aveva bisogno di 500 euro perché doveva fare una puntata non so a che gioco ed allora ho preso la borsa e allora ne ho trovati solo 350. La sua faccia pensierosa non lasciava presagire nulla di buono, poi mi ha detto di indossare la gonna più corta che avessi e di mettere un paio di scarpe con tacco alto. Ho ubbidito in silenzio e quando mi sono presentata a lui vestita mi ha detto che sono una gran fica e poi infilando le mani sotto la gonna mi ha sfilata le mutandine. Poi prendendomi per mano, siamo usciti e saliti nella sua auto. Non avevo il coraggio di chiedere niente, ma stavo cominciando a capire le sue intenzioni, siamo arrivati sulla statale e si è fermato nei pressi di un lampione invitandomi a scendere. Ho accennato ad una protesta ma lui con decisione mi ha detto “ devi recuperare solo 150 euro, appena fatto mi chiami e ti vengo a prendere” poi sbottonandomi tre bottoni della camicetta e facendo uscire quasi tutte le tette mi detto “ e falle vedere, che ce l’hai a fare se le nascondi?” è andato via ed io cominciato a passeggiare nervosamente avanti e indietro vicino al lampione, avevo anche paura ma mi consolava che lui non era lontano e mi osservava. Nella prima auto che si è fermata c’era una persona di mezza età che voleva scoparmi in culo senza preservativo e perciò l’ho mandato; poi altre auto con ragazzi che mi hanno offeso chiamandomi frocio, checca e quant’altro. Poi si è fermata una macchina con quattro ragazzi, probabilmente militari visto la loro capigliatura. Mi hanno guardata attentamente e poi quello ala lato guida mi ha chiesto quanto volevo per tutti e quattro. Io ho risposto che volevo 200 euro nel culo con il preservativo, loro si sono consultati e hanno detto che avrei dovuto fare anca una pompa. Ho accettato e così hanno parcheggiato l’auto in un posto un po’ isolato e sono scesi. Il primo era già pronto in tiro e così ho preso il preservativo e l’ho appoggiato sulla punta, poi con la bocca l’ho infilato. Il ragazzo non aveva mai provato nulla del genere e si è sorpreso molto. Confrontandolo con l’uccello di Mario, l’uccello del ragazzo non era neanche la metà, l’ho spompinato un po’, poi l’ho fatto sedere sul sedile tenendo le gambe fuori dall’auto. Ho alzato leggermente la gonna e spostando le mie palline mi sono seduta su di lui. Non riusciva ad infilarlo dentro allora ho spostato la sua mano e in meno di un secondo era già dentro nel mio culo ancora voglioso dell’uccello di Mario. Dopo un paio di botte è scivolato fuori e perciò l’ho rimesso dentro e dopo poche botte è venuto subito. Anche il secondo mi ha scopata così, mentre il terzo ha voluto prendermi a pecora con le mani appoggiate all’auto. Tutti e tre non sono durati complessivamente neanche 10 minuti. L’ultimo è stato il guidatore, sicuramente quello più sveglio ed intraprendente. Era già pronto con il suo uccello e quando mi sono avvicinata a lui con il preservativo tra le labbra per infilarglielo ho potuto notare che era di un altro calibro rispetto a quelli dei suoi amici. L’ho preso in bocca e finalmente ho provato un po’ di piacere, poiché era bello largo e anche abbastanza lungo. Mi ha detto che mi avrebbe scopata in auto e perciò dopo aver abbassato lo schienale del sedile mi sono distesa e lui è venuto sopra di me. Intanto che mi strusciava sul buco io gli accarezzavo le sue gambe muscolose, poi con violenza è entrato dentro di me facendomi urlare dal dolore “ ahiii, ci tenevi proprio a farmelo sentire, vero?” e lui “si, ma cosa hai sentito?”, mentre avvolgevo le mie gambe attorno alle sue ed alzavo leggermente il culo per farlo entrare meglio ho detto “ho sentito un bel uccello grande e molto duro, ma adesso fammi sentire se lo sai usare”. Il ragazzo allora ha iniziato a sbattermi con molta irruenza facendo oscillare l’auto e facendomi, di tanto in tanto, urlare dal dolore e dalla goduria. Gli amici che erano al di fuori dell’auto si guardavano lo spettacolo e ridevano. Il ragazzo era instancabile e mi ha confidato che si era masturbato un’ora prima. Poi, dopo aver capito che a differenza dei suoi amici mi stava facendo godere, mi ha chiesto un premio: voleva venirmi in bocca. Tra un gridolino ed un altro gli ho detto che non se ne parlava nemmeno, al massimo gli concedevo di sborrarmi sulle tette e perciò dopo avermi sbattuta per bene mi ha sbottonato completamente la camicetta ed mi è venuto sulle tette. Fortunatamente non era tanta la sborra, visto che si era masturbato da poco, perciò dopo avermi ripulita l’ho baciato sulle labbra complimentandomi con lui. Da lontano Mario aveva assistito a tutte le scopate e dio intanto che mi rimettevo a posto la gonna gli ho fatto un segno di vittoria con le dita, poiché avevo recuperato i soldi che mancavano

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